Negli ultimi giorni si è riacceso il dibattito attorno all'Area Marina Protetta della Costa del Conero, per questo motivo il Consorzio Vanvitelli s.c.p.a., costituito da ben 9 Circoli Nautici (Ancona Yacht Club, Assonautica, Sef Stamura, La Bolina, Lega Navale Italiana, Dopolavoro Ferroviario, Associazione Pesca Sportiva, Club di Attività subacquee Komaros e l'Associazione Pesca Sportiva Lazzaretto), e la società Marina Dorica S.p.A. (che si occupa di gestire il Porto Turistico di Ancona) sostengono che diverse evidenze escluderebbero la zona dalla trasformazione in Area Marina Protetta.
Infatti, le due realtà ribadiscono che nel tratto di mare interessato non risultano essere presenti organismi rari né in pericolo di estinzione in quanto il fondale è costituito da un substrato di rocce calcaree ricoperte da alghe e molluschi che non arriva a più di 100m dalla costa. Oltre questa zona, il fondale si presenta piatto, inerte e sabbioso/fangoso fino ad un chilometro dalla costa. Per quanto riguarda la baia di Portonovo, Consorzio Vanvitelli e Marina Dorica dichiarano che il fondale è privo di habitat particolari utili alla proliferazione di particolari tipi di flora e fauna. Tra queste mancanze, si evidenzia l'assenza di posidoniacee, elemento presente in tutti i fondali da proteggere in quanto elemento imprescindibile per giustificare l'istitiuzione di un'Area Protetta.
A tutto questo, le due realtà marittime aggiungono che si tratta di un territorio ampiamente antropizzato. Infatti, la presenza di porti (turistici, commerciali e per la pesca) di carattere nazionale unita alle foci di Esino e Musone (purtroppo inquinate dagli sversamenti di acque torbide che spesso impediscono il consumo di mitili) renderebbe il tutto più difficile.
Inoltre, in materia di tutela dell'ambiente marino, sarebbero già presenti le varie ordinanze della Capitaneria di Porto, che secondo i promotori del No all'Area Marina Protetta, svolgerebbero egregiamente il loro compito, infatti, viene costantemente rispettato dai proprietari dei natanti, salvo distrazioni punite a norma di legge.
Ultimo aspetto della disamina, ma non per questo meno importante, è direttamente collegato al turismo della Riviera del Conero. Infatti, il tratto di mare che va dalla falesia del Duomo di San Ciriaco di Ancona fino al porto di Numana rappresenta un vero richiamo turistico tra decine di chilometri di spiagge sabbiose. All'interno di questa porzione di territorio, si riuniscono gran parte delle attività ricreative e sportive collegate al diporto e praticate dai residenti dei comuni limitrofi, da Ancona a Pesaro.
Le due realtà marittime inoltre spiegano come l'economia turistica possa risentire di una eventuale realizzazione di un'Area Protetta. Infatti, tra il porto turistico di Marina Dorica ed i vari porticcioli sono presenti 2800 imbarcazioni (piccole e grandi), questo indotto fornisce lavoro a circa 25mila cittadini. Tale eventualità ridurrebbe in maniera significativa l'offerta turistica del territorio danneggiando tutti gli operatori che lavorano con passione ogni giorno.
Visto che si tratta di un tema particolarmente dirimente, saremo in grado di aggiornarvi in merito prossimamente.